mercoledì 24 novembre 2010

25 novembre - giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Alle volte è talmente incredibile che stentiamo a crederci noi stesse. Poi  cerchi lavoro e ti chiedono se e quando avrai intenzione di fare figli. E a fine mese il tuo stipendio è più basso del tuo pari livello maschio. E avere un bambino che entra all'asilo alle 8.30 per la tua azienda è un peso insormontabile invece che un normale fatto della vita. Poi ti accorgi che dare un giudizio sulla taglia del tuo reggiseno o la forma del tuo fondoschiena è scontato, mentre a te non verrebbe mai in mente di parlare in pubblico della taglia del pene di un collega maschio. E sai benissimo che se sei arrivata da qualche parte, la maggior parte delle persone pensa che se ci sei arrivata sarà perché sei andata a letto con qualche maschio.  E in effetti, molti uomini la pensano così: i tuoi favori erotici in cambio di un lavoro o di un posto di potere o di un favore. E se non ci stai, la vita si fa molto più complicata. A volte, talmente complicata che iniziano le persecuzioni, o la violenza psicologica si trasforma in quella fisica. 
La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i  50 anni. Più del cancro. Più degli incidenti stradali. Le vittime - soprattutto tra i 25 e i 40 anni - sono in numero maggiore donne laureate e diplomate, dirigenti e imprenditrici, donne che hanno pagato con un sopruso la loro emancipazione culturale, economica, la loro autonomia e libertà. Lo dice l'Istat.
Una realtà cruda, violenta. Tanto più cruenta perché mascherata, taciuta, sminuita. Una violenza che va di moda. Che spesso chi subisce è il primo a riprodurre. Una violenza che non ha parte politica, perché a parole tutti la rinnegano, ma nei fatti la sua pratica è trasversale.
I Giovani Democratici della Lombardia pensano che a questa violenza sia necessario dire basta. Che non sia un tema di donne e da donne, ma un tema di tutte le persone che hanno a cuore il rispetto degli altri, che non accettano l'idea di un mondo fatto di persone di serie a e di serie b, perché le persone, pur nelle loro differenze, meritano uguali diritti, che pensano che essere genitori è una responsabilità delle mamme e dei papà, ma anche una ricchezza per tutta la società, poiché la tiene in vita e la innova
Pensaci.