sabato 22 ottobre 2011

SEGRETERIA REGIONALE

Oggi è stata ufficializzata la nuova Segreteria regionale dei Giovani Democratici della Lombardia. Una squadra competente, fatta di ragazzi e ragazze (più donne che uomini!) che si mettono in gioco per continuare il grande lavoro fatto finora e per portare nuove idee e originalità all'organizzazione.
"Sono molto soddisfatto di questo gruppo - ha dichiarato Andrea Esposito, Segretario Regionale GD - Siamo riusciti a unire rappresentanza territoriale e competenza, questa è l'ottima base per ricominciare a lavorare con entusiasmo e passione. Ce la metteremo tutta, abbiamo molti obiettivi da raggiungere!


Ecco la squadra:

Andrea ESPOSITO - Segretario regionale
Marianna LIMONTA - Organizzazione
Veronica TENTORI - Feste e comunicazione
Alessandra GATTI - Enti locali e giovani amministratori
Alessandro GRIGNANI - Ambiente e mobilità
Elena MADAMA - Diritti civili e pari opportunità
Giuseppe BUFALINO - Progetto under 20 e saperi
Laura TAGLIAFERRI - Formazione, associazioni e iniziativa politica
Chiara ZAPPA - Lavoro
Tommaso POLICE - Rapporti con il Consiglio Regionale

Invitati permanenti alla Segreteria:
Paolo RAZZANO - Presidente Direzione regionale
Caterina SANTACHIARA - Presidente Garanti e Tesoreria

venerdì 14 ottobre 2011

Lettera a "l'Unità" del Segretario nazionale GD Fausto Raciti sulle manifestazioni del 15 Ottobre

Come da rituale, il dibattito attorno alle manifestazioni che si stanno svolgendo in questi giorni e di cui la data europea del 15 ottobre rappresenta la prima vera tappa, riguarda principalmente le preoccupazioni relative alla sicurezza e all'ordine pubblico. Sono preoccupazioni comprensibili, certo, ma non spiegano nulla di ciò che di importante sta avvenendo. Allora può valere la pena ascoltare le parole del Presidente degli Stati Uniti, che davanti manifestazioni a Wall Street ha detto: “E' la voce degli americani frustrati dal funzionamento delle strutture economiche e finanziarie di questo Paese”.


La frustrazione di cui parla Obama però nasce qui, nell'Europa messa sotto scacco dalla crisi dei debiti sovrani e del divorzio tra economia e sovranità democratica. Messi all'indice, questa volta, sono la finanza e le sue regole. In Italia, in particolare, è sotto accusa la lettera della Banca centrale europea come tentativo di sostituirsi, da parte di quest'ultima, al Parlamento, arrivando addirittura a prescrivere in che direzione modificare la Costituzione, il fondamento del patto tra Repubblica e cittadini. In questo senso, abbiamo di fronte un movimento che immette anticorpi dentro le nostre democrazie malaticce. Un movimento possibile perché nato da una generazione che ha conosciuto il divario tra ricchi e poveri nella forma dell'esclusione dall'età adulta. 


La democrazia e gli spazi della politica sono, finalmente, i veri oggetti del contendere, in un sistema nel quale la sovranità democratica sembra essere sospesa in nome dei diktat della finanza e delle sue strutture e in cui la politica viene ridotta a tecnocrazia in nome di leggi economiche che pretendono di farsi scienza esatta. Dentro un mondo alla rovescia questo movimento è forse il primo e forte segnale del bisogno di trovare un ordine giusto alle cose e il primo segnale di consapevolezza che non sarà il ritorno alle ricette della vecchia e solida socialdemocrazia del compromesso tra stato e mercato a restituirlo, ma che il nodo irrisolto riguarda la natura e gli obiettivi della costruzione europea.


Non era forse per questo che è nato il Partito democratico? Non è forse per questo che siamo tra i più fermamente europeisti? L'Europa è lo strumento per colmare l'asimmetria tra democrazie piccole e povere e mercati finanziari veloci, onnipotenti ed invasivi il cui prevalere ha affermato l'idea che la cittadinanza debba passare essenzialmente per il consumo e che nessuno meglio del libero mercato possa garantire gli interessi della collettività. Uno dei grandi temi del movimento operaio in Italia è stato quello del passaggio “da sfruttati a produttori”. Oggi, invece, il problema inedito con cui confrontarsi è quello del salto da consumatori a cittadini. E' da questa base che vanno difesi e reinventati il nostro welfare, il nostro sistema della conoscenza, i nostri meccanismi di rappresentanza democratica, il nostro modello di sviluppo, ripartendo da quel libro bianco di Delors rimasto solo una promessa. Se la sinistra non si fa carico di queste grandi domande, non riuscirà nemmeno a rendere credibile la possibilità di cambiamenti più piccoli.


Per questo il 15 è una data importante e dentro la quale, insieme al comitato contro la precarietà, "Il nostro tempo è adesso", noi ci saremo. Anche per contrastare chi cerca di mettere cappelli su un movimento plurale o spingere, da dentro e da fuori, una generazione sulla strada dell'antipolitica: su quella strada si incontrano solo Della Valle, Montezemolo, o, peggio, un ribellismo impotente e violento. Le battaglie referendarie sono senza dubbio un precendete che lascia ben sperare. 


Aldo Moro di fronte al '68 disse: “Vi sono certo dati sconcertanti, di fronte ai quali chi abbia responsabilità decisive non può restare indifferente: la violenza talvolta, una confusione ad un tempo inquietante e paralizzante, il semplicismo scarsamente efficace di certe impostazioni, sono si un dato reale ed anche preoccupante. Ma sono, tuttavia, un fatto, benché grave, di superficie. Nel profondo, è una nuova umanità che vuole farsi, è il moto irresistibile della storia. Di contro a sconcertanti e, forse, transitorie esperienze c’è quello che solo vale ed al quale bisogna inchinarsi, un nuovo modo di essere nella condizione umana”. Un buon promemoria anche per il Partito democratico. 


Fausto Raciti, Segretario nazionale Giovani Democratici

giovedì 13 ottobre 2011

ANCHE BOSSI SBADIGLIA, STANNO ADDORMENTANDO L'ITALIA!


Ha sbadigliato anche Bossi. Quello andato in scena oggi alla Camera è stato uno spettacolo visto e rivisto un'infinità di volte, dal 1994 ad oggi. Berlusconi, nel discorso con cui ha chiesto la fiducia al Parlamento (dopo che il Governo da lui presieduto non era riuscito a superare il voto sul rendiconto del 2010), ha continuato a pronunciare le stesse parole, vuote, che ripete da quasi vent'anni. Un disco rotto, un discorso privo di alcuna proposta con cui risollevare la situazione, drammatica, in cui versa il nostro Paese.

I ragazzi della nostra generazione erano dei bambini, nel 1994, quando l'attuale Premier entrava per la prima volta in Parlamento. Noi siamo cresciuti, la società è cambiata e con lei la nostra quotidianità, le difficoltà che dobbiamo affrontare e le nostre esigenze. Eppure, per Berlusconi e il suo Governo, il tempo sembra essersi fermato. Il Primo Ministro continua a riproporci la stessa aria fritta di allora, parlando ad un Paese inesistente e non curandosi di avere, nel frattempo, rubato il futuro alla nostra e alle generazioni che ci seguono. Se oggi Bossi sbadigliava, noi siamo preoccupati. Preoccupati perchè vorremmo sentir parlare di lavoroformazione ed Università, di ambiente, di diritti civili, di Europa. Vorremmo sapere come il Governo pensa di poter risolvere la crisi peggiore che l'Italia dovrà affrontare dal dopoguerra ad oggi.

Noi, a differenza sua, le nostre proposte a favore delle nuove generazioni le abbiamo sviluppate e presentate. In particolare le nostre campagne "proposte a precarietà zero" e "Ci metto la firma " propongono delle misure in grado di affrontare in maniera efficace alcune delle problematiche più urgenti relative al lavoro giovanile:
- i contratti precari
- gli stage, i tirocini e il praticantato
- il lavoro autonomo
- l'accesso alla casa

"Sia in parlamento, sia tra i ragazzi/e, attraverso due proposte di legge di iniziativa popolare - commenta Andrea Esposito, Segretario Regionale dei Giovani Democratici lombardi - portiamo avanti proposte concrete, nonostante ci accusino di non avere idee. Mentre il mondo si mobilita, a noi tocca ascoltare questi discorsi patetici, non ci stiamo! E' ora che il vento cambi anche a Roma - conclude - è ora che le nostre proposte possano far percorrere una strada diversa all'Italia".

Berlusconi continua a ripetere che non ci sono alternative credibili al suo Governo. A noi sembra, invece, che la credibilità l'abbiano già persa, da un pezzo, lui e chi, pur sbadigliando, continua a sostenerlo. Perchè se Bossi può anche continuare a annoiarsi, noi rivendichiamo la possibilità di riprenderci il mano il nostro futuro.

lunedì 3 ottobre 2011

Andrea Esposito nuovo segretario

Andrea Esposito è stato eletto nuovo segretario regionale dei Giovani Democratici della Lombardia. Un grazie speciale per il cammino fatto insieme in questi 3 anni al segretario uscente Silvia Gadda e a tutto il suo esecutivo regionale e un grande augurio di buon lavoro ad Andrea e a tutti i GD lombardi!