martedì 22 febbraio 2011
Quote rosa nei cda, oggi giornata decisiva
Oggi si discute in Senato il disegno di legge Golfo-Mosca che prevede che alle donne sia riservato un terzo dei posti nei consigli e nei collegi sindacali delle società quotate e delle partecipate statali. Ma serve davvero questa norma? Dallo studio voluto dal Sole 24Ore confluito in un volume, Fatti più in là, a cura della giornalista Monica D'Ascenzo, emerge come in Europa la ripresa economica sia stata guidata da tutti i talenti, senza esclusione di genere. In Italia il dibattito ha guadagnato gli onori della cronaca perché nel caso di un'approvazione da parte del Senato, senza emendamenti rispetto al testo passato all'unanimità alla Camera, la legge potrebbe già essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale di marzo ed entrare in vigore dopo sei mesi.
L’approvazione di questa norma potrebbe avere un impatto dirompente di modernizzazione del nostro Paese e potrebbe sbloccare una situazione di immobilismo e vera e propria ingiustizia di uno dei luoghi decisionali più chiusi. Circa l’80% delle donne manager si è espresso a favore di questa proposta, anche perché, è bene ricordarlo, secondo le statistiche della Commissione UE l’Italia si trova al terz’ultimo posto per quanto riguarda il numero di donne presenti nei CdA delle aziende quotate in borsa, davanti solo a Malta, Cipro, Lussemburgo e Portogallo. Noi sosteniamo questo disegno di legge perché crediamo nella professionalità di donne che se la giocano “alla pari” con gli uomini ma anche agli uomini che conoscono le potenzialità di una squadra mista.