lunedì 28 marzo 2011

GUERRA IN LIBIA

Giorni intensi, ore frenetiche e notizie che si rincorrono.
L’Italia, giustamente, agisce nel rispetto degli accordi ONU; peccato che qualche mese fa il Governo baciava le mani al dittatore che oggi combatte.
Se da un lato non si può accettare che un dittatore bombardi il suo stesso popolo, dall’altro non possiamo far finta che gli ultimi anni della nostra politica estera siano stati fallimentari.
Accordo con la Libia: accogliamo Gheddafi con tutti gli onori e gli permettiamo di fare ciò che più gli aggrada (così il premier pensa di fare politica estera!?). La Lega è contenta per la lotta all’immigrazione, Gheddafi pure perché riceverà miliardi di euro, Berlusconi è sorridente perché pensa di aver aggiunto un punto all’azione di Governo e nei suoi show personali. Angela Merkel ha un altro stile.
Cittadini libici in rivolta: il Governo tentenna… solo dopo che i grandi Paesi condannano le repressioni di Gheddafi, Frattini e successivamente Berlusconi si accodano, ma con cautela.
Intervento ONU: il Governo approva garantendo disponibilità delle basi militari e dei mezzi; la Lega sembra disorientata (chissà se si parlano prima di prendere queste grandi decisioni!?) e pensa solo all’immigrazione; sembra passare in secondo piano la situazione dei civili libici.

È chiaro che come Italia il problema sta nel modo con cui il Governo pensa di affrontare le relazioni internazionali. Questa situazione (ma precedentemente anche le altre, vedi con Mubarak e Ben Ali) mette in evidenza l’incapacità di avere una chiara Politica, non fatta di relazioni personali ma che sia in grado di concretizzare azioni forti per valorizzare il nostro Paese.
Ancora oggi si evidenzia che non siamo molto credibili.

Possiamo arrenderci a quest’idea di fare la Politica? Assolutamente no. Siamo pronti a fare la nostra parte e lo abbiamo dimostrato quando il Ministro degli Esteri era Massimo d’Alema, tutto un altro coinvolgimento a livello internazionale.
Possiamo e dobbiamo dare di più, siamo in grado di farlo, lo dimostriamo ogni giorno con i nostri programmi e le nostre proposte al Governo.