Caro
Direttore,
ci troviamo costretti ad intervenire e far
sentire la nostra voce a seguito di alcune esternazioni ed immagini dei Giovani
Padani che, se da una parte probabilmente non meriterebbero alcuna risposta,
dall'altra risultano tanto gravi e fuori luogo da non poter esser lasciate
correre.
Solo poche parole - dunque - per affermare
che se è sconcerto il sentimento che certe dichiarazioni provocano,
indipendentemente dalla fazione politica da cui provengono, profonda è
l’amarezza per la consapevolezza che siano stati dei giovani a pronunciarle e
pensarle.
Siamo infatti noi, le generazioni che
studiano e approfondiscono le loro conoscenze con il progetto Erasmus, che
scoprono le bellezze del continente con l’Interrail, che sentono le difficoltà
di un Paese membro come qualcosa di vicino, che credono che la crisi di questi
anni trovi una via d’uscita solo con un radicale cambiamento culturale e
politico dell’Europa. Siamo noi che vediamo gli anni prima della caduta del
Muro come una triste storia lontana ed irripetibile, siamo noi la speranza ed
il futuro di quest’Europa dalle grandi potenzialità.
Europa di cui non vogliamo nascondere le
lacune ed i numerosi problemi, ma che - anzi - vogliamo affrontare e risolvere
con lo sguardo volto in avanti. Perché solo così si potrà arrivare a togliere
quel cartello di “work in progress” che da troppo tempo caratterizza l’Europa,
raggiungendo il difficile – ma imprescindibile – traguardo di una vera Europa
Unita.
L’Europa non è dunque il nemico, ma LA
sfida, dalla buona riuscita della quale usciremmo tutti vincitori.
Ci dispiace, dunque, per la triste
provocazione mal riuscita.
Questo ci fa continuare a credere nella
battaglia che porteremo avanti per gli Stati Uniti d’Europa.
Giovani
Democratici della Lombardia