lunedì 27 giugno 2011

CONFERENZA NAZIONALE PER IL LAVORO

Anche i Giovani Democratici della Lombardia hanno partecipato alla Conferenza Nazionale per il Lavoro svoltasi a Genova il 17 e 18 giugno a Genova.
La conferenza è stata un’esperienza importante che ha permesso a 600 persone delegate dalle conferenze regionali di parlare di un argomento che ultimamente, tra bunga bunga e processi di corruzione, è stato trascurato: il tema del Lavoro. In questi due giorni si è parlato tanto di questo tema e molti ne hanno parlato: come ha spiegato il coordinatore dell’ufficio di presidenza della conferenza, Emilio Gabaglio, ci sono stati ben 76 interventi, tra cui 56 di persone del Partito Democratico, dall’iscritto semplice al dirigente, dal metalmeccanico al piccolo imprenditore.
Il filo comune degli interventi portava ad una conclusione inequivocabile: il Governo ha fallito a risolvere i problemi del Paese anche in questo ambito. La dualità del mercato del lavoro, le chiusure delle imprese, i cassintegrati, le donne e i giovani sono stati sistematicamente ignorati da Berlusconi e da i suoi ministri che hanno preferito fare leggi ad-personam e basta.
Anche i Giovani Democratici hanno portato il loro contributo grazie ad una tavola rotonda sulla precarietà, a cui hanno partecipato anche Katiuscia Marini ed Enrico Rossi, rispettivamente governatori dell’Umbria e della Toscana.
Il documento finale, votato all’unanimità dai presenti, ha portato ad una sintesi di 5 punti:
1)      L’occupazione delle donne e dei giovani deve diventare una priorità per l’Unione Europea e deve diventarlo per l’Italia;
2)      Il contrasto al lavoro nero e irregolare è presupposto fondamentale per uno sviluppo fondato su regole minime di civiltà, e per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle comunità;
3)      Pensare la questione meridionale come questione nazionale, è una condizione essenziale per una valutazione realistica dello stato dell’Italia;
4)      Il modello centrato sul contratto nazionale di lavoro va riformato, ma il contratto nazionale resta uno strumento irrinunciabile per garantire la tutela del lavoro e regolare la competizione; in più il PD ha proposto e si impegna a promuovere ancora di più gli strumenti di partecipazione dei lavoratori all’impresa;
5)      La regolazione della rappresentanza e rappresentatività sindacale è essenziale per garantire la democrazia nei luoghi di lavoro e il pieno coinvolgimento dei lavoratori nella validazione dei contratti secondo i principi dell’accordo Cgil, Cisl e Uil del 2008 e sulla base delle regole vigenti nel pubblico impiego. È urgente definire queste regole per soddisfare due requisiti: garantire l’efficacia degli accordi attraverso la certificazione della rappresentatività; garantire l’elezione delle Rappresentanze sindacali unitarie da parte di tutti i lavoratori e la piena agibilità sindacale anche per le organizzazioni non firmatarie degli accordi.
Infine c’è stato il discorso del segretario Bersani che ha ragionato sui risultati dell’assemblea e sui problemi dell’Italia, lanciando provocazioni contro chi non ha fatto nulla sebbene abbia promesso tanto.
Insomma, un’ottima esperienza che, come è stato richiesto dai delegati, sarà probabilmente ripetuta ogni anno per non perdere i contatti con il mondo del lavoro e i suoi attori che ne subiscono le conseguenze, positive o negative, ogni giorno. Ora tocca a noi delegati spargere il messaggio del PD!
Il resoconto della conferenza è a questo indirizzo.